Niente draghi per Celeste!

Care teste fiorite per oggi ho scelto un libro di cui volevo parlarvi da settimane ma ho sentito la necessità di mettere in ordine i pensieri.

Il libro di oggi è dunque Niente draghi per Celeste di Nikolaus Heidelbach e Ole Könnecke edito da Beisler con la traduzione di Chiara Belliti, si tratta di un albo illustrato di formato piuttosto grande che si sviluppa in orizzontale e funziona come una specie di matrioska di storie…

La linea narrativa principale è presto detta: Boris e la sorella restano a casa da soli una sera e Boris ha l’arduo compito di raccontare una storia della buonanotte, decidono che la storia deve essere di paura ma non c’è proprio nulla che possa spaventare davvero la piccola Celeste…

Il punto, come sempre, è nel vedere come si articolano i fili narrativi delle storie nella storia principale ed anche come i due autori hanno deciso di giocarsi in maniera complementare tutti i piani narrativi sovrapponendo anche piani di illustrazione e scrittura di secondo e terzo livello.

Dopo la seconda apertura che crea l’antefatto da cui prende il via la storia, l’albo diventa una specie di catalogo di storie di paura che Boris prova invano a raccontare a Celeste: lui racconta con maestria, tanta maestria da influenzare lo stile dell’illustrazione sulla pagina di sinistra, Celeste toglie ogni poesia alla narrazione interrompendo e lamentandosi che la storia non fa paura affatto.

Questo meccanismo narrativo si ripete per ben 11 aperture, ovvero 11 storie paurose, o presunte tali, di Boris, 11 questioni sollevate da Celeste, fino a quando finalmente sarà Celeste a prendere in mano la situazione raccontando lei la storia al fratello… e non vi dico, ovviamente come va a finire!

Dunque abbiamo:

  • un piano di testo in terza persona che accompagna la linea narrativa principale e che sostanzialmente domina la prima e le ultime due tavole del libro
  • i fumetti che gestiscono i dialoghi tra i personaggi, Boris e Celeste in primis. Ma nei baloon avviene anche la narrazione che Boris si inventa di volta in volta e che non viene affidata al testo principale ma resta legato alla voce propria del personaggio
  • Un piano di illustrazione che rappresenta cosa accade tra i personaggi, si tratta di illustrazioni su sfondo bianco create in sequenza tale da riprodurre la velocità e naturalezza del dialogo
  • Un piano di illustrazione che riproduce con stile decisamente più “classico” una immagine sola e topica per rappresentare la storia di Boris. Sono sostanzialmente gli equivalenti di dipinti che in una sola immagine raccontano la storia, come si faceva prima della magnifica invenzione dei libri a figure, o quasi.

Il risultato di questo sovrapporsi di piani narrativi, testuali e iconografici è un libro bello, divertente, perfetto, dal valore metanarrativo dirompente. Un libro che si può leggere per divertirsi, per mimare la messa a nanna, per ragionare sulle storie di paura, sui formati diversi della narrazione, sulle diverte tipologie di illustrazione… insomma Niente draghi per Celeste è un libro che solleciterà il lettore e la lettrice con una molteplicità di spunti tali da favorire discussioni e pensieri tanto legati alla forma che alla sostanza del libro. Forma e contenuto qui diventano, come dovrebbe sempre essere, tutt’uno, impossibile districarli, c’è solo da divertirsi a capire come hanno giocato insieme gli autori per riuscire nell’operazione!

Un albo sul potere della narrazione, certo, ma anche un esempio perfetto delle potenzialità straordinarie che l’albo illustrato può avere nel suo poter permettersi di giocare con linguaggi diversi…. sperimentandoli anche tutti insieme contemporaneamente!

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