Vedi alla voce felicità

Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.

“Vedi alla voce felicità”

Età: da 7 anni
Pagine: 48
Formato: 10.2 x 14.9
Edizione: 2024
Editore: Pension Lepic
Autore: Mathis

Oggi in cartella un libro piccolo.

Vedi alla voce felicità – copertina

Formato rettangolare, copertina flessibile, sfondo giallo. Al centro una mela renetta rossa, acquerello e penna al tratto blu. Sullo sfondo si possono distinguere le sagome di altre mele, fluttuanti chiazze bianche, come se ci fosse una dimensione reale, oggettiva, e un’altra surreale, soggettiva. Il disegno in copertina è l’unico presente nel testo. La grafica è pulita. Il font facilmente leggibile. Il testo è composto da nove brevi capitoli.


Oggi in cartella “Vedi alla voce felicità”

Una narrazione autobiografica breve. Il protagonista è un bambino di nome Teo che racconta la volta in cui il suo insegnante gli assegnò, come compito per le vacanze, un tema sulla felicità.
Una narrazione unica, leggera ma profonda al tempo stesso. Un libro che si legge tutto d’un fiato. Può esser letto in una classe seconda scuola primaria ad alta voce o in autonomia se il lettore è già esperto.

Lettura

“Vedi alla voce felicità di Mathis edito da Pension Lepic.”

Ero in quinta, era l’ultimo
giorno prima delle vacanze
di Ognissanti e il nostro
insegnante se n’è uscito
con la brillante idea
di darci un compito per casa:
un tema sulla felicità.
La sconfortante notizia
ha fatto sospirare metà classe e brontolare
l’altra metà.
“Maestro! Maestro!”
ha detto Fabien. “La felicità è
non avere compiti
per le vacanze.”
Tutta la classe è scoppiata
a ridere.

Questo l’incipit. Da qui in poi Teo racconta il suo procedere nella scrittura, dalla fase di generazione delle idee che tardano ad arrivare, al consultare i membri della sua famiglia capitolo dopo capitolo. Partendo dalla mamma, al papà, al fratello minore sino alla nonna e ciascuno dà il proprio contributo e porta l’autore a riflettere costantemente sul tema senza mollarlo mai. L’obiettivo è concludere il compito il prima possibile per godersi i giorni di vacanza. In ogni racconto si può cogliere la relazione che il protagonista ha con quella persona.
Nei momenti di impasse Teo conta. Conta i bottoni della camicia, conta i tasselli del parquet, conta i quadratini della stoffa della camicetta della nonna… Contare lo aiuta ad avere pazienza, a non perdere di vista l’obiettivo, a controllare le emozioni.

Mezz’ora di lettura.

Mezz’ora di fila. Mezz’ora di ascolto intenso. Mezz’ora di tempo lento, dentro alla storia. Ogni tanto qualche risata, qualche sospiro. Un attimo di silenzio.
Poi qualche commento. Pochi rispetto al solito, ma tutti avevano seguito la storia e la custodivano dentro di sé.

Commenti a caldo…

“A me è piaciuto il racconto della nonna. Mi sono emozionato. Mi veniva un po’ da piangere…”
“Anche a me…”
“È vero, è il racconto più bello quello della nonna… anche se non dice niente.”
“A me ha fatto ridere il gioco che fa con il suo papà”
“E quando dice che la felicità è… aver finito il tema”
[ride]

Quindi consegno a ciascuno un piccolo foglio con su scritto “Che cos’è la felicità?”
“Dobbiamo fare un tema?”

Li rassicuro.

In classe seconda primaria è sicuramente un po’ prematuro, ma l’abilità di scrittura non nasce dal nulla, come tutte le cose va insegnata, allenata, coltivata.

Quindi suggerisco in una prima fase di appuntare i propri pensieri in merito al tema sottoforma di parole o immagini. In un secondo momento di scrivere sottoforma di testo le proprie idee sul taccuino personale. Chi vuole può ripensare alla storia e, come Teo, partire dalla definizione di felicità.

Vedi alla voce felicità – vocabolario
Vedi alla voce felicità – fase di studio e approfondimento

Scrivere non è stato un problema.
Tutti hanno lavorato tranquilli.

Alla fine un momento di condivisione assolutamente libero. Quasi tutti erano soddisfatti del proprio lavoro.

È stato bello

Vedi alla voce felicità – condivisione

PP – Parole per posta

Vedi alla voce felicità – Parole per posta

Trovo bellissima questa iniziativa al termine del libro: condividere letture inviandole per posta.
Il bello di ricevere per posta un libro, entrare in contatto con altri, leggere assieme ad altri anche non contemporaneamente. Un libro che viaggia. Un libro che ha viaggiato.

Concludendo…

Questo libro mi è piaciuto moltissimo perché secondo me racchiude il segreto della scrittura.
Proporrei questo testo anche se insegnassi in una scuola secondaria di primo o secondo grado. Non è necessariamente una lettura per bambini, anzi.
Le basi per scrivere un tema valgono a prescindere e qui ne vengono esplicati i connotati essenziali.
In sintesi: per scrivere bisogna innanzitutto avere un argomento, un tema appunto, del quale scrivere.
È buona prassi definire il tema che si andrà ad approfondire consultando il vocabolario.

Se non si hanno idee riguardo l’argomento dato, si può partire chiedendo ad altri, facendo un piccolo sondaggio.
Lo spazio vuoto del foglio spesso spaventa, ma in questo modo il lavoro per metà è fatto.

A seguire il pensiero personale.

Tutti hanno un proprio pensiero, solo che a volte faticano ad esprimerlo a parole o non amano condividerlo con altri.
Infine affinché sia un buon testo bisogna rileggerlo e leggerlo a qualcun altro per vedere se funziona (quando si è più grandi basta immaginare che sia qualcun altro che non sei tu a leggerlo, per vedere se fila. Scrivere non è come parlare. I concetti devono essere ordinati. Esposti seguendo un filo logico, rispettando i tempi verbali. Facendo frasi brevi. Usando in modo appropriato la punteggiatura).

Infine… un buon testo deve soddisfare chi lo legge, ma soprattutto chi lo scrive. Quando un testo è autentico ha una forza e un’efficacia differente.

Vedi alla voce felicità – taccuini di scrittura

Per me, come insegnante, la sfida è dare a tutti gli strumenti per riuscire in futuro a scrivere un testo. Non ci si improvvisa scrittori. Non basta il talento. Per scrivere ci vuole tecnica.

Il mio obiettivo è quello di mettere ciascun bambino e ciascuna bambina a proprio agio in modo da poter esprimere le proprie idee e i propri pensieri a voce e su carta.

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