Così lontana così vicina. Preadolescenti che leggono poesia
Questo post è scritto da Loretta de Martin che cura la rubrica “tra prima e poi” in uscita il primo giovedì del mese con cadenza bimestrale.
Il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, voluta dall’Unesco per promuoverne la diffusione come strumento di incontro tra culture diverse. Quale occasione migliore per riflettere su come portare nelle nostre classi questa forma di scrittura così lontana e allo stesso tempo così vicina
alla nostra quotidianità?
La poesia alla scuola secondaria di primo grado
Facciamo un esperimento. Chiediamo ai ragazzi e alle ragazze che escono da scuola se amano leggere versi, se gli capita di farlo nel tempo libero. Quanti, quante risponderanno affermativamente?
Diciamoci la verità: nella maggior parte dei casi al termine “poesia” verrebbero accostati verbi come come “imparare”, “studiare”, “parafrasare”, “analizzare” e sensazioni come “noia” e “fatica”. Questo perché nella scuola italiana è ancora molto diffusa una didattica della poesia incentrata sul riconoscimento e la classificazione di schemi metrici e figure retoriche all’interno del testo, sulla parafrasi e lo studio di analisi e interpretazioni già date, corrette e autorevoli perché provenienti da studiosi e critici letterari.
Questo tipo di didattica è spesso respingente, perché fa sembrare astrusa e irraggiungibile una forma di comunicazione che in realtà è per tutti perché fa risuonare in noi corde tese in profondità.
Dai nostri perché derivano i cosa e i come
Quali obiettivi ci poniamo quando scegliamo di proporre un percorso ai nostri lettori e alle nostre lettrici? Perché proprio quel testo e non un altro? E, nel caso specifico, perché la poesia?
Queste sono le domande da cui derivano le nostre scelte didattiche successive, in primis quali poesie proporre e come proporle.
Gioco a carte scoperte: i miei obiettivi di insegnante sono far in modo che ciascun membro della nostra comunità abbia un incontro positivo e arricchente con la poesia; offrire strumenti per una comprensione sempre più autonoma e sempre più profonda dei testi poetici; puntare a crescere lettori e lettrici che nella loro quotidianità non escludano la possibilità di scegliere di leggere libri di poesia.
Per progettare un percorso di lettura di poesie tengo conto di tre elementi:
1) La necessità di costruire una comunità abituata all’ascolto e al dialogo, in cui ogni intervento, ogni tentativo di interpretazione viene salutato come occasione di
arricchimento. Mostro da subito come accogliere le riflessioni altrui e costruire un vero confronto a partire da queste, in modo da contrastare l’abitudine sempre più diffusa (non solo in classe, non solo tra i giovani) a chiamare “conversazione” una serie di interventi autoreferenziali e scollegati tra loro.
2) L’importanza di prevedere una ricca scelta di poesie di qualità, polisemiche e mai didascaliche, rispettose dell’età di chi legge.
Di certo porto in classe autrici e autori che si rivolgono esplicitamente a lettori e lettrici più giovani, come ad esempio Cristina Bellemo, Alessandra Berardi Arrigoni, Chiara Carminati, Azzurra D’Agostino, Sabrina Giarratana, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Ilaria Rigoli, Bruno Tognolini, Silvia Vecchini. Alle loro voci si aggiungono i versi di poete e poeti che di solito vengono percepiti come “da grandi” ma sono amati ad ogni età, come Chandra Livia Candiani, Giorgio Caproni, Patrizia Cavalli, Billy Collins, Mahmoud Darwish, Emily Dickinson, Edgar Lee Masters, Mariangela Gualtieri, Valerio Magrelli, Pablo Neruda, Sandro Penna, Antonia Pozzi, Anne Sexton, Wislawa Szymborska…
Nel percorso non mancheranno alcune opere di autori spesso presentati con tutto il timore reverenziale riservato alla ristretta cerchia del “Club del Canone”, come Giacomo Leopardi, Ugo Foscolo, Giovanni Pascoli e Giuseppe Ungaretti. Di questi ultimi propongo poesie che hanno maggior possibilità di arrivare ai miei lettori e lettrici, garantendo un incontro con il testo scevro da biografie prolisse e anticipazioni su contesto storico e poetica.
3) L’opportunità di affiancare alla lettura l’insegnamento di poche strategie ben dosate, che favoriscano l’autonomia nella comprensione senza appesantire la lettura, che accompagnino a livelli via via più profondi di scoperta e riflessione, che garantiscano a ciascuno e ciascuna la soddisfazione di comprendere.
Il cervello che legge poesia
Prima di parlare di strategie di comprensione, però, è importante dedicare qualche parola al processo di lettura: come funziona il cervello che legge poesia?
Ogni lettrice e lettore abituale di poesie sa che il testo poetico ci chiama alla rilettura, ci sfida ad affinare i sensi, il cuore e la mente per provare a tenere insieme tutti gli elementi che lo compongono, gli ingredienti di una formula magica che comunque rimane sfuggente, mutevole, mai
data una volta per tutte. Non si tratta tanto di riconoscere e analizzare la lunghezza del verso, la struttura delle rime, le figure di suono o di senso, ma di riconoscere in quella poesia un’esperienza, una sensazione, un’immagine fulminea che ci riguardano in quanto esseri umani.
Per accompagnare i giovani lettori e lettrici nelle acque via via più profonde della poesia, quindi, è bene interrogarsi sul processo di lettura di un testo poetico.
Schematizzando al massimo, i passaggi che la nostra mente compie danno vita a un movimento “a spirale” in cui ogni rilettura arricchisce la precedente, portando a una comprensione sempre più profonda e stratificata:
- Prima reazione. Durante la lettura e subito dopo, avviene una prima reazione molto
spontanea e istintiva: la nostra attenzione viene catturata da un’immagine, da una parola, da
un suono, da una sensazione o un’emozione. - Rilettura con sguardo “da scrittore”. Se ne abbiamo l’occasione, le riletture successive ci
accompagneranno a notare elementi-chiave come struttura, suoni, immagini e simboli, a
riflettere su come questi elementi lavorino insieme per creare significato e sulle scelte e
sulle scelte dell’autore o dell’autrice in funzione dell’effetto che la poesia ha su chi legge,
cioè noi. - Interpretazione. Questi nuovi elementi ci permetteranno di tentare una o più
interpretazioni, uno scavo nei temi, nei significati profondi del testo. Ogni interpretazione
sarà radicata nel testo, ma influenzata dall’esperienza e dal contesto personale di chi legge. - Nuova reazione. A ogni nuova lettura la nostra comprensione si fa via via più sofisticata e ci
porta a una nuova reazione, anch’essa sempre molto personale ma più consapevole, e a
generare una tessitura di connessioni che dal testo rimanda a noi, alla nostra esperienza di
altri testi e del mondo.
Incontro con due poesie di Azzurra D’Agostino
Vediamo dunque in pratica alcune strategie che possiamo proporre in classe durante la lettura di poesie. Come sempre, sta all’insegnante dosare le proposte in modo che le strategie siano al servizio del testo e di lettori e lettrici, e non viceversa.
PRIMO ESEMPIO
Voltarsi
Le persone quando si voltano dove vanno?
Chissà che pensano, che faccia hanno,
chissà se tornano a casa o prendono il treno
se qualcuno le sta aspettando o se perlomeno
hanno un gatto, un giardino, un orto –
se vanno via con calma o col fiato corto.
Esisteranno sempre? Ci penseranno ancora?
Le parole che diranno saranno cosa vera?
Sembra che un filo rosso unisca chi ci crede:
lega insieme i destini, questo filo che non si vede.
E allora anche quando chi avevi davanti non c’è più
se è qualcuno che ami sta comunque sempre
dove sei tu.
Azzurra D’Agostino, Quando piove ho visto le rane, Valigie Rosse 2019
Prima reazione
Dopo aver letto la poesia e aver sciolto eventuali dubbi lessicali possiamo proporre una routine di pensiero come “Colore, simbolo, immagine”: chiediamo di identificare un colore a cui associare la poesia, di disegnare un simbolo che la rappresenti e un’immagine che ne racchiuda il cuore.
Rilettura con sguardo “da scrittore”
Leggere con sguardo da scrittore aiuta a comprendere come ha fatto l’autrice a evocare in chi legge un’immagine, un’emozione, una sensazione.
È questo il momento in cui scegliamo alcuni aspetti tecnici su cui soffermarci. Soprattutto all’inizio saranno pochi e saremo noi a guidare l’osservazione con domande, ma man mano che i nostri lettori e lettrici diventeranno più esperti saranno loro a prendere in mano anche questa fase della lettura.
Nel caso di questa poesia di Azzurra D’Agostino, potremmo decidere di soffermarci sulla struttura lasciando loro queste domande-guida per riflettere:
- cosa notate della struttura della poesia?
- in quante parti dividereste la poesia e perché?
- come cambia il ritmo all’interno del testo e perché?
- cosa notate della lunghezza dei versi?
Dal confronto potrebbe emergere che a una prima parte piena di interrogativi, con un ritmo
sostenuto creato da punti di domanda e dalla parola “chissà” in anafora, segue una seconda parte
riflessiva, dal ritmo più pacato e disteso. Qualcuno potrebbe anche notare la brevità dell’ultimo verso, composto da tre parole a loro volta molto brevi, di cui l’ultima è “tu”, pronome che cerca un dialogo con chi legge (e questa è già una prima interpretazione, perché quando si parla di poesia scelte formali e contenuto si intrecciano e richiamano continuamente).
Interpretazione
Per continuare lo scavo nei significati profondi del testo, possiamo proporre una strategia semplice ma efficace, come per esempio “3×1: argomento, tema, messaggio”.
Insegniamo loro a porsi le domande giuste per imparare a distinguere argomento, tema e messaggio:
- Argomento: di che cosa parla la poesia?
- Tema: di che cosa parla davvero, veramente la poesia? L’argomento è occasione per parlare di…?
- Messaggio: qual è il punto di vista della poeta su questo tema?
Possiamo dare avvio a un confronto a coppie con l’aiuto di un organizzatore grafico. Terminato il confronto a coppie proponiamo una discussione a classe intera per far emergere tutte le interpretazioni e permettere alla comunità di negoziare i significati emersi.
(Linda Cavadini, Loretta De Martin, Agnese Pianigiani, L’avventura più grande, vol. 2, Sanoma Italia, Milano-
Torino 2023)

Nuova reazione
Se riteniamo che sia utile soffermarci ancora un po’ sulla poesia letta, possiamo proporre la scrittura di un’annotazione sul taccuino del lettore.
In questo caso potremmo chiedere di generare connessioni “Libro, cervello, mondo”, cioè con altri testi (poesie, romanzi, racconti, fumetti, albi illustrati, canzoni, serie televisive, film…), con ricordi personali o con avvenimenti passati o presenti. Mentre loro scrivono scriviamo anche noi, perché come sappiamo uno dei pilastri del Writing and Reading Workshop è proprio questo: quello che chiediamo ai nostri alunni e alunne dobbiamo sperimentarlo anche noi, per essere modelli credibili e toccare con mano la sostenibilità delle nostre richieste.
SECONDO ESEMPIO
Il prossimo esempio è speciale: si tratta di una poesia inedita inserita nel secondo volume dell’antologia L’avventura più grande. Leggere e scrivere il mondo che pubblichiamo per gentile concessione della casa editrice Sanoma Italia.
Un mattino
Con le dita piene di sonno
si sveglia il mondo.
Nel tempo di un passare di ciglia
tutto è ancora in ordine.
La casa è la casa
e il giardino, la tazza, la strada
sono giardini, tazze, strade.
Segni dell’esistenza di chiunque,
una cosa che sappiamo
e non sappiamo, com’è la nostra.
Riposa l’armadio nella luce
senza dover dimostrare nulla.
Si calma il regalo dal suo dovere
di essere segno d’amore tra le persone.
Il gatto spinge il muso
più a fondo tra le zampe
come a dire: un minuto ancora,
così. Tanto simili e in pace
siamo nel respiro dei sogni.
Ogni mattino qualunque
è l’inizio di tutto.
Ogni risveglio è un patto, una domanda,
una promessa, un tentativo,
un frutto d’oro conteso dagli dèi
che ogni giorno, giorno dopo giorno,
fa di te quello che sei.(Azzurra D’Agostino, in Cavadini, De Martin, Pianigiani, L’avventura più grande, vol. 2, Sanoma Italia,
Milano-Torino 2023)
Prima reazione
In questo caso possiamo chiedere semplicemente: quale passaggio/verso/parola ti hanno colpito?
Perché? Quali sensazioni e emozioni ha suscitato in te la lettura?
Rilettura con sguardo “da scrittore”
In un fase più avanzata del percorso, dopo aver letto diverse poesie e mostrato come rileggere con sguardo “da scrittore”, con i lettori e le lettrici più esperte potremmo limitarci a suggerire degli ambiti di indagine su cui soffermarsi: struttura, eventuale presenza di ripetizioni, di rime, di personificazioni e possibili motivazioni alla base di queste scelte.
In questa poesia, per quanto riguarda la struttura, potrebbe emergere l’alternarsi di elementi concreti, oggetti quotidiani (la cui presenza ordinaria nella prima parte è messa in evidenza dalle ripetizioni), a passaggi riflessivi che trovano massima espressione nel finale, illuminato dalla presenza dell’unica rima. Potrebbero essere anche notate le numerose personificazioni, che riempiono di vita la poesia e il mondo che vi è descritto.
Interpretazione
Una strategia che può accompagnare i nostri lettori e lettrici verso una comprensione più profonda è “Il finale: una lampada che illumina il tema”.
Questa volta insegniamo loro a porsi domande che indagano il finale della poesia e poi, a ritroso, interpretano il resto:
- Isola gli ultimi versi (da “Ogni risveglio”) e chiediti: che cosa significano?
- Rileggi tutta la poesia tenendo a mente il loro significato e chiediti: che cosa significa ciò che viene prima?
- Quindi, tenendo a mente le idee che hai formulato, chiediti: qual è l’esperienza personale che la poeta sta rivelando in questo componimento?
- Infine chiediti: qual è il tema universale della poesia? Di che cosa parla veramente? Quale valore può avere per ogni essere umano?
Di nuovo, possiamo proporre come strumento di sostegno al ragionamento un organizzatore grafico da completare da soli o a coppie, prima di aprire il confronto a classe intera. È importante ricordare che gli organizzatori grafici hanno lo scopo di rendere inclusiva la strategia e
che, quando questa sarà interiorizzata, non saranno più necessari.
(Linda Cavadini, Loretta De Martin, Agnese Pianigiani, L’avventura più grande, vol. 2, Sanoma Italia, Milano-Torino 2023)

Nuova reazione
In questo caso potremmo proporre di scrivere sul taccuino una lista degli oggetti presenti nella loro camera, per poi di sceglierne uno e scrivere un’annotazione in cui immaginare il suo risveglio, il suo primo sguardo sulla camera, sul suo proprietario o proprietaria, sul mondo.
Disfiamo le valigie
Il nostro viaggio nella poesia all’interno del Reading Workshop termina qui, ma non prima di lasciarci il tempo per una riflessione, un suggerimento per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia e qualche consiglio bibliografico.
Se lo scopo di leggere poesie alla secondaria di primo grado è favorire un incontro positivo e autentico con il testo poetico, è fondamentale portare la lettura come dono e occasione di confronto, presentare libri di poesia e lasciarli a disposizione nella biblioteca di classe, dosare bene l’insegnamento di strategie: si tratta di inseguire un equilibrio delicato per non soffocare la parola poetica ma farla splendere in tutte le sue sfaccettature.
Per chiudere il percorso di letture poetiche o per celebrare il 21 marzo, possiamo proporre un Flash mob poetico. Procuriamoci delle pagine di quotidiano da ridurre in strisce di circa 5 cm X 30. Su questo supporto, con un pennarello rosso, potremmo copiare i versi che più ci hanno colpiti, citazioni che riguardano la poesia oppure uno slogan per invitare alla lettura di poesia. All’uscita della scuola le ragazze e i ragazzi potranno portare con sé le loro strisce poetiche e organizzarsi per donarle ai compagni di altre classi, ai negozianti del quartiere, ai passanti.
Ed ecco una piccola bibliografia poetica testata nelle mie classi:
● AA. VV, Ciao, micio! Camelozampa 2022
● Alessandra Berardi Arrigoni, Marina Marcolin, Poesie naturali, Topipittori 2018
● Chiara Carminati, Pia Valentinis, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani 2023
● Azzurra D’Agostino, Quando piove ho visto le rane, Valigie rosse 2019
● Emily Dickinson, Poesie, Mondadori 2016
● Sabrina Giarratana, Sonia Marialuce Possentini, Poesie nell’erba, Animamundi 2021
● Antonia Pozzi, Gioia Marchegiani, Nel prato azzurro del cielo, Motta Junior 2015
● Giusi Quarenghi, Chiara Carrer, E sulle case il cielo Topipittori 2015
● Ilaria Rigoli, Ilaria Faccioli, A rifare il mondo, Bompiani 2022
● Bruno Tognolini, Giulia Orecchia, Rime di rabbia. Cinquanta invettive per la rabbia di tutti i
giorni, Topipittori 2017
● Silvia Vecchini, Francesco Chiacchio, Acerbo sarai tu, Topipittori 2019
Piacciono molto anche questi romanzi:
● Elizabeth Acevedo, Poet X, Sperling & Kupfer 2021
● Laura Bonalumi, Tutta colpa del bosco, Edizioni San Paolo 2019
● Jason Reynolds, La lunga discesa, Rizzoli 2019
● Jacqueline Woodson, Bambina nera sogna, Fandango Libri 2022
Buone letture in versi, buona Giornata Mondiale della Poesia!