I tre porcellini al di là della pagina
Ooooo ma che libro vi racconto oggi!!??
Seguitemi, stupitevi e speriamo insieme che qualcuno lo porti qui in Italia perché il libro che vi racconto oggi è in coreano ed ho avuto la fortuna di averlo dalle mani dell’autrice alla Fiera di Più libri più liberi a Roma grazie ad un evento organizzato dalle Biblioteche di Roma e grazie a Ibby Corea ho potuto averlo anche tradotto… insomma un vero privilegio per una vera chicca che sono felice di condividere con voi.
I tre porcellini al di là della pagina (questa la traduzione che mi è stata data) è scritto e illustrato da Ahn Kyoung, qui potete vederla in un’intervista rilasciata proprio a Roma quando ho avuto l’occasione anche io di incontrarla.
Ma veniamo all’albo, magnifico.

I protagonisti li conosciamo bene, apparentemente, si tratta dei 3 porcellini della fiaba classica ma con una serie di varianti… diciamo che ritroverete la fiaba che più o meno conosciamo da due terzi del libro in poi, quando comparirà anche il lupo…. ma andiamo con ordine.
Questi tre porcellini si mettono insieme, non uno per uno, a costruirsi una casa, costruiscono le 3 case di cui sappiamo tutti ed ogni volta, anche la casa di mattoni, vengono spazzate via dal vento, no, non è il soffiare del lupo ma il vento prodotto da un coso molto molto grande.
Ogni volta che arriva questo coso si alza il vento ed ecco che nella pagina tutto vola via e si scombussola.

Per fortuna i tre porcellini riescono a catturare questo coso, capiamo allora che stiamo parlando delle mani di un bambino che continuava a girare pagina per la curiosità di vedere come andasse a finire la storia. Le mani del bambino si mettono a disposizione dei porcellini ed ecco che insieme, i 3 porcellini della storia e il bambino “di fuori” costruiscono una capanna impossibile da spazzare via da qualsiasi vento.

È a questo punto che il libro diventa anche pop-up e passa dalla bidimensionalità della storia alla tridimensionalità della realtà, ecco che come le mani del bambino sono reali, apparentemente, anche la capanna dei porcellini diventa, apparentemente reale e nemmeno il lupo potrà spazzarla via.

Esistono moltissime versioni dei tre porcellini, la mia preferita resta quella geniale di Wiesner, ed ora c’è questa che, in comune con quella, ha un elemento che trovo sempre intrigante quando giocato bene: la metanarrazione. Se in Wiesner erano i porcellini ad uscire dalla storia che conosciamo, qui è il lettore bambino ad entrare dentro ridefinendo un contenuto e un ordine narrativo assolutamente inedito e inatteso.

Ma c’è un’altra cosa su cui gioca questo albo bellissimo e che l’autrice richiama esplicitamente dopo la fine della storia: ovvero il valore del giro pagina, il vento che il giro pagina porta nelle storie e che produce i movimento narrativo, il suo ritmo, i colpi di scena. moltissimo altro.
Ogni volta che giriamo pagina,
al di là della pagina si alza il vento.
Con il desiderio di portare un po’ di gioia con quel vento ho creato questo albo illustrato.
Non sappiamo quando o in quale storia i tre porcellini costruiranno una casa,
quindi, se li incontrate, salutatemeli.
Ma non è bellissimo?
Cosa?
Questa consapevolezza, questa osmosi tra il dentro e il fuori delle storie che rende la realtà narrativa e la storia reale, questo muoversi tra le pagine, tra il testo e l’immagine, come un vento che porta scompiglio e gioia!
Ecco, forse è proprio di questo che come lettori e lettrici abbiamo bisogno e di cui troppo spesso non abbiamo consapevolezza e ci accontentiamo di ciò che viene: vento tra le pagine, una costruzione fatta con cura e amore, una storia in cui si ritrovano i personaggi e il lettore!
Care case editrici italiane, che aspettiamo a portare in Italia questi porcellini coreani?
